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Bando Reddito Energetico 2024/2025
Incentivi per impianti fotovoltaici

Rivolto alle famiglie con ISEE basso

BANDO REDDITO ENERGETICO

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In arrivo il bando per avere un impianto fotovoltaico gratis da parte delle famiglie a basso reddito. È atteso infatti entro l'inizio del mese di giugno il regolamento di attuazione del Reddito energetico. A disposizione 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e il 2025. Il meccanismo prevede un contributo in conto capitale a copertura delle spese per le imprese che realizzeranno gli impianti, mentre le famiglie che presenteranno la domanda non dovranno sostenere alcun tipo di costo.

Se sei una famiglia a basso reddito e vuoi installare un impianto fotovoltaico per produrre e consumare la tua energia, il reddito energetico 2024 – 2025 è l’opportunità che fa per te.

Si tratta di un’iniziativa del governo che ti offre un contributo a fondo perduto per coprire i costi di realizzazione dell’impianto.  

Ti spieghiamo cos’è, chi può richiederlo, quali sono gli interventi ammissibili, quanto ammonta il contributo, come fare domanda e quali sono i vantaggi del reddito energetico 2024 – 2025.

Che cos'è il reddito energetico

Il Fondo Nazionale per il Reddito Energetico, con un budget di 200 milioni di euro, è destinato a famiglie in difficoltà finanziarie e mira a supportare l'installazione di impianti fotovoltaici per l'autoconsumo energetico. La gestione pratica di questo fondo, dalla registrazione dei beneficiari alla distribuzione dei fondi, è affidata al GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.

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Questo intervento è pianificato per due anni, il 2024 e il 2025, con 100 milioni di euro stanziati per ciascun anno. È degno di nota che la maggior parte del fondo, l'80% (equivalente a 80 milioni all'anno), è destinata alle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il rimanente 20% (20 milioni all'anno) sarà destinato alle altre regioni e Province Autonome, rappresentate unicamente da Trento e Bolzano.

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Ma perché questa preferenza per le regioni meridionali e le isole? La ragione risiede nella loro maggiore vulnerabilità alla povertà energetica, ovvero la difficoltà di accedere a servizi energetici essenziali per uno standard di vita dignitoso, come illuminazione, gas, riscaldamento e raffreddamento. Questo problema è spesso causato da una combinazione di bassi redditi, costi energetici elevati e scarsa efficienza delle abitazioni. Secondo l'Istat, l'8,5% delle famiglie italiane si trova in questa situazione, con otto regioni che superano questa media, coincidenti con le regioni che beneficiano del reddito energetico.

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Tuttavia, va notato che il budget complessivo di 200 milioni per il reddito energetico non è rigido, ma può essere incrementato grazie a contributi volontari da parte delle amministrazioni centrali, come le Regioni o le Province, nonché da parte di organizzazioni pubbliche e non profit.

Chi ha diritto alle agevolazioni per l'installazione di impianti fotovoltaici?

Le famiglie idonee includono quelle con un ISEE inferiore a 15.000 euro e quelle con un ISEE inferiore a 30.000 euro, a patto che abbiano almeno quattro figli a carico. Oltre a queste condizioni finanziarie, vi sono ulteriori requisiti legati al contratto e alla proprietà dell'immobile.

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L'utenza associata all'impianto deve essere intestata al beneficiario del reddito energetico, che può essere la persona fisica che ha presentato l'ISEE o un membro del nucleo familiare. Inoltre, la famiglia deve essere residente nell'immobile dove è installato il fotovoltaico.

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L'immobile in questione deve essere classificato nel gruppo A del catasto, escludendo le categorie A/1, A/8, A/9 e A/10 (come residenze signorili, ville, castelli, palazzi storici, uffici e studi privati). Inoltre, il beneficiario dell'agevolazione deve possedere un diritto reale sull'immobile, come la proprietà, l'usufrutto o l'uso.

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Ciascun beneficiario può presentare solo una domanda e ottenere un'unica agevolazione. È inoltre importante notare che l'incentivo non può essere cumulato con altre agevolazioni fiscali.

Redditi e Isee

Il Reddito energetico è finalizzato a favorire la diffusione delle energie rinnovabili ed è destinato a soggetti e famiglie in condizioni di disagio economico, per i quali non è previsto nessun costo di installazione. Possono presentare domanda di accesso al Reddito energetico soltanto i nuclei familiari con fino a 15.000 euro, soglia che sale a 30.000 se ci sono con almeno quattro figli a carico. Gli impianti sono destinati all'autoconsumo, per cui debbono avere una potenza compresa tra 2 e 6 kWp e comunque non andare oltre la potenza nominale di prelievo sul punto di connessione. I pannelli dovranno essere realizzati su coperture e superfici di immobili ad uso abitativo di proprietà o in usufrutto da parte dei soggetti che richiedono l'installazione, oppure su pertinenze degli stessi immobili. Le agevolazioni non sono cumulabili con altri incentivi pubblici e ogni nucleo familiare può accedere una sola volta agli incentivi.

I requisiti delle imprese

Il meccanismo previsto dal Reddito energetico è quello della concessione di un contributo in conto capitale a totale copertura delle spese dell'impianto. Queste, però, saranno esclusivamente a carico delle imprese che realizzeranno l'impianto senza la necessità di alcun contributo aggiuntivo da parte del soggetto che potrà beneficiare dell'impianto. Si tratterà di imprese abilitate iscritte in un apposito registro curato dal Gse, il Gestore dei servizi energetici. Per legge le imprese accreditate dovranno fornire anche una polizza multi-rischi, e garantire manutenzione e monitoraggio delle performance dell'impianto per dieci anni. Il regolamento conterrà per questo anche le istruzioni per la creazione del registro, che comunque dovrà essere attivato entro la metà di giugno.

Fondo incrementato dalla vendita di energia

Le risorse a disposizione sono destinate per l'80% ai residenti al Sud, ossia nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Il Fondo può essere incrementato anche mediante versamento volontario da parte di amministrazioni  centrali,  regioni,  province  autonome, altri enti e organismi pubblici ed organizzazioni non profit,  ovvero mediante risorse derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento  europei. In ogni caso si tratta di un fondo rotativo, per cui sarà incrementate annualmente dai proventi dalla vendita dell'energia sul mercato da parte del Gse. La parte di energia non autoconsumata, infatti, deve essere ceduta obbligatoriamente al Gse, che a sua volta provvederà a venderla sul mercato.

Domande dalla seconda metà di giugno

Per l'accesso al Reddito energetico è prevista la firma di uno specifico contratto che dovrà essere stipulato con il Gse. La sezione per la presentazione delle domande verrà attivata nella seconda metà di giugno, una volta varato il regolamento che conterrà anche le modalità e la documentazione necessaria per accedere al bando. A disposizione online anche appositi contatori delle risorse disponibili, e un simulatore per la stima della producibilità degli impianti e per il calcolo della quota di autoconsumo. 

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